Si può richiedere l’accesso al contributo del PNRR per le comunità energetiche, che terminerà il 31 marzo 2025 o al raggiungimento dei 2,2 miliardi di euro

Al via, sul sito del GSE, le domande di incentivi per le Comunità energetiche rinnovabili, che nascono con l’obiettivo di risparmiare e contribuire alla transizione ecologica. Sempre a partire da oggi sarà possibile richiedere l’accesso al contributo del PNRR, che terminerà il 31 marzo 2025 o al raggiungimento dei 2,2 miliardi di euro.

I FINANZIAMENTI PREVISTI DAL DECRETO SULLE COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI

Con il Decreto CER è stato infatti stanziato un contributo a fondo perduto – fino al 40% dei costi ammissibili e finanziato dal PNRR – per le comunità per impianti predisposti nei Comuni con meno di 5.000 abitanti e lo sviluppo di 2 GW complessivi. È inoltre prevista una tariffa con incentivo sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa su tutto il territorio nazionale. I due benefici sono cumulabili.

In totale, gli incentivi previsti ammontano a 5,7 miliardi, di cui 3,5 miliardi saranno garantiti tramite un incentivo in tariffa e finanziati con un prelievo sulle bollette elettriche degli utenti, mentre 2,2 miliardi arriveranno dal PNRR. Il simulatore disponibile sul sito del Gse permetterà di capire se le CACER (configurazioni di autoconsumo per la condivisione di energia rinnovabile, il nome esteso delle comunità energetiche) sono davvero convenienti. Bisognerà vedere poi come realizzare la comunità nella pratica, sia essa un condominio, una parrocchia, un’associazione, una fabbrica o altro. Andrà poi considerato il fatto che, con impianti da 50 kW ciascuno, realizzando 100.000 edifici i 5 GW di potenza incentivabile sarebbero già esauriti.

LE TEMPISTICHE PREVISTE

Le comunità energetiche sono un soggetto economico e giuridico completamente nuovo: nel febbraio 2023 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dichiarò che sarebbero state costituite15.000 comunità energetica. Al 30 giugno 2023 però ne sono state realizzate solo 35, composte da 271 clienti finali.

Il 2027 è il termine per attivare le CER, ma il contatore degli impianti sul sito del GSE registrerà man mano gli impianti inseriti bloccando l’inserimento nel caso si superino i 5 GW di potenza complessiva installata per gli incentivi sul consumo. Il 31 marzo 2025 sarà invece il termine, senza possibilità di proroghe, per accedere allo sportello del contributo PNRR, nei 2 GW, nei limiti di 2,2 miliardi di euro, per il contributo degli impianti installati in Comuni con meno di 5.000 abitanti.

COSA SONO LE COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABLI

Le Comunità energetiche rinnovabili (CER) sono un soggetto giuridico autonomo dotato di statuto con requisiti minimi stabiliti dalla legge. Possono farne parte persone fisiche, piccole e medie imprese, associazioni con personalità giuridica, enti territoriali, enti di ricerca, enti religiosi ed amministrazioni locali. Gli impianti andranno connessi solo dopo la costituzione della CER. Lo statuto della comunità energetica deve prevedere che l’oggetto sociale prevalente è fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai propri membri o alle realtà locali in cui opera, e non ottenere profitti. Gli aderenti mantengono i diritti di clienti finali, possono scegliere il proprio venditore ed uscire quando desiderano. In caso di recesso anticipato, però, possono essere previsti dei corrispettivi per gli investimenti sostenuti. Andrà inoltre nominato il soggetto delegato responsabile del riparto dell’energia elettrica condivisa. L’eventuale importo che eccede la tariffa premio verrà destinato ai consumatori o utilizzato per finalità sociali.

COME RISPARMIARE

Ma in che modo una comunità energetica consente di risparmiare? In un condominio, ad esempio, il risparmio avviene attraverso una riduzione dei consumi: utilizzare l’impianto di produzione sul tetto permetterà infatti di ridurre i consumi della luce delle scale, del riscaldamento, dell’ascensore e dell’autoclave. Non è previsto però il collegamento del cavo alle utenze, ma un sistema virtuale che prevede l’associazione del codice POD (il punto di connessione presente su ogni bolletta) del condominio a quello di tutti i condòmini che aderiscono al gruppo di autoconsumo. L’incentivo sarà il minimo su base oraria tra l’energia elettrica immessa in rete per la condivisione e l’energia elettrica prelevata.

Possono accedere agli incentivi gli impianti di nuova costruzione alimentati da fonti rinnovabili di potenza massima di 1 MW ed entrati in esercizio dopo il 16 dicembre 2021. Il gruppo di autoconsumo condominiale percepisce: il contributo in conto capitale del 40% (se in Comune con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti), la tariffa premio e gli incentivi per la trasmissione, la distribuzione e le perdite di rete evitate.

LA SOCIETÀ COOPERATIVA E L’AUTOCONSUMO VIRTUALE

La società cooperativa è la forma ottimale ed il modello più semplice di comunità energetica, a patto che nell’oggetto sociale vi sia solo l’autoproduzione e la condivisione dell’energia. Facendo l’esempio di un gruppo di tre utenti, il prosumer (produttore consumatore) produce 100 kilowattora con il fotovoltaico sul tetto, di cui 20 kWh sono autoconsumati (portando ad un risparmio in bolletta) e 80 kWh sono immessi in rete; di questi ultimi, 30 kWh sono prelevati dal primo utente nel momento in cui il prosumer produce e 40 kWh sono prelevati da un secondo utente, sempre contemporaneamente alla produzione. I benefici economici da condividere all’interno della CER saranno applicati sui 70 kWh (30 + 40).

Il vantaggio del gruppo di autoconsumo è di potersi costituire con un accordo di diritto privato. Se è costituito dai proprietari di un edificio in condominio, sarà considerata valida anche la delibera dell’assemblea, documentata dal verbale firmato dai condòmini aderenti al gruppo. Il verbale deve contenere i requisiti minimi: conferma dei diritti del cliente finale di individuare il proprio fornitore, scelta del referente e responsabile della ripartizione che gestisce i rapporti con il GSE (che può essere un proprietario o l’amministratore), nessun limite al recesso (salvo corrispettivi concordati all’inizio), finalità sociali territoriali per l’eventuale eccedenza della tariffa premio eccedente.

IL PORTALE DEL GSE PER RICHIEDERE GLI INCENTIVI

Il 24 febbraio scorso il GSE ha pubblicato le regole operative, e da oggi sul sito dello stesso Gestore Servizi Energetici è disponibile il portale per inviare le richieste di accesso all’incentivo. Sempre da oggi è attivo anche il sito per presentare le domande di accesso al contributo del PNRR. Sempre sul sito del GSE, nella sezione “configurazione per l’autoconsumo diffuso” è presente uno sportello virtuale per gli incontri individuali con gli esperti del GSE, dei video tutorial e dei webinar (il primo dei quali, per presentare il portale, si è tenuto lo scorso 5 aprile).

È possibile inserire i dati sul portale per una prevalutazione. Da oggi, sempre sul portale, è presente il simulatore su cui si potrà inserire l’indirizzo del sito e capire in quanto tempo la spesa può essere ammortizzata con i benefici successivi, sia di riduzione delle spese energetiche che di incentivazione delle promozioni sociali territoriali consentite.

I FATTORI DETERMINANTI PER LE COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI

Vi sono però molti elementi che risulteranno decisivi per decretare il successo o il fallimento delle CER. Innanzitutto, il numero degli enti coinvolti anche solo per un impianto in un condominio che ecceda i 20 kW, dopo che è aumentato il rendimento di produzione dei pannelli ed il loro costo è diminuito. Poi va considerata la richiesta, da fare alla E-distribuzione, per la collocazione e il collegamento al contatore del condominio prosumer; e ancora: le procedure con l’Agenzia delle Dogane per la gestione e il versamento delle accise, le pratiche con Arera per l’iscrizione all’anagrafe degli operatori (se l’impianto supera i 100 kw), il pagamento dei tributi…

Per il successo delle comunità energetiche sarà quindi fondamentale la comunicazione durante l’intero processo, con esempi pratici che riguardino ogni fase, dalla costituzione della CER alla costruzione dell’impianto e all’attivazione. Proprio l’attivazione sarà un fattore decisivo, dal momento che troppo spesso è rallentata dagli iter burocratici.

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